lunedì 23 agosto 2010

Supercoppa Italiana: se il buongiorno si vede dal mattino....

Uno Sneijder in formato mondiale, un Etoò che riportato vicino alla porta avversaria dimostra di non aver perso il fiuto del goal e la solita, straordinaria voglia di vincere. L’Inter riparte da dove aveva terminato, ovvero da un trionfo. Sabato supera con un chiaro 3 a 1 un’ottima Roma (soprattutto nel primo tempo), ispirata da un Totti illuminato e conquista la Supercoppa italiana. I nerazzurri vanno sotto, complice la scarsa forma di capitan Zanetti e una difesa molto (forse troppo??) alta, che concede al capitano giallorosso di regalare a San Siro perle di alta scuola calcistica. Il regalo di Vicinic e la gravi distrazioni di Juan e Lobont (colpevole anche sulla terza segnatura dei campioni d’Europa) consentono all’Inter di andare negli spogliatoi con un insperato pareggio. Perché è innegabile che dopo il goal di Riise i ragazzi di Benitez accusino il colpo e non riescano subito a reagire come dovrebbero. Tutta un’altra musica nel secondo tempo, quando l’ingresso di un tonico Stankovic e la contemporanea uscita dal rettangolo di gioco di Pizarro, consentono ai nerazzurri di prendere in mano le chiavi del centrocampo e di andare in rete altre due volte (senza contare la segnatura ingiustamente annullata per fuorigioco a Milito). Sul 3 a 1 la Roma non ha la forza di reagire e nulla può un evanescente Adriano, subentrato ad un impalpabile Vucinic. Migliori in campo: Totti, Cassetti e Riise da una parte, Sneijder, Etoò e Lucio (ispiratore del secondo goal) dall’altra. Male, molto male Lobont, Vucinic e Juan per i capitolini, Zanetti e Pandev (goal a parte) per la compagine lombarda.

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